AUTISMO E DISABILITÀ, IMPEGNO A FAR CROLLARE LE BARRIERE

Gentile direttore, sono passati 15 anni dall’istituzione della Giornata per la consapevolezza dell’autismo, ma c’è una parte importante del nostro Paese che per 365 giorni l’anno merita tutto il nostro tempo. Parliamo di persone che 24 ore al giorno hanno diritto alle dovute attenzioni e di famiglie che 7 giorni su 7 fanno il possibile per dargliele e stare accanto ai propri figli, nipoti, fratelli. L’Osservatorio nazionale per il monitoraggio dei disturbi dello spettro autistico stima che in Italia 1 bambino su 77, tra i 7 e 9 anni, presenta un disturbo dello spettro autistico. Questi, come lei sa e dice spesso, non sono numeri, bensì persone, e ci teniamo a ribadire questo concetto. Perché ogni persona è unica, ogni famiglia è unica e, come parte della comunità, abbiamo il dovere di creare luoghi di ascolto, di confronto sulle problematiche comuni, ma soprattutto sulle soluzioni. Penso alle tante associazioni, fondazioni, enti, che quotidianamente lavorano a progetti di inclusione, pensando al talento che ogni individuo ha, al valore di ogni singola persona, per aiutarlo a esprimersi al meglio.

Ogni singolo giorno una persona con disturbo dello spettro autistico ha il diritto di scegliere come investire ogni momento, con i suoi tempi e i suoi modi, che non sono uguali per tutti. È questo lo spirito con cui è nata la Convenzione Onu del 2006: creare piena ed effettiva inclusione. Per raggiungere tale obiettivo la società deve guardare il mondo da una nuova prospettiva: quella della persona con disabilità, che non ha bisogno solo di assistenza, ma di vedere riconosciuto il diritto, come tutti, di avere il proprio ruolo nella comunità. La Convenzione delle Nazioni Unite è il nostro principio guida. Lo stiamo applicando anche in sede di attuazione della Legge delega che, con l’approvazione all’unanimità in Parlamento, ha messo nero su bianco, senza distinzioni politiche, un impegno comune per garantire un progetto di vita individuale per ogni persona con disabilità.

La società necessita di un’informazione che sia funzionale a un cambiamento culturale nel nostro Paese. Vogliamo cogliere l’occasione offerta da questa Giornata per ricordare quanto sia importante informare ogni giorno gli italiani sulle tematiche che riguardano le persone con disturbo dello spettro autistico e, più in generale, le persone con disabilità. Le grandi rivoluzioni sono iniziate proprio grazie al potere dell’informazione e il ruolo sociale del giornalista è, come insegna la scuola di pensiero inaugurata da Joseph Pulitzer, quello di usare questa potente arma con coscienza.

Nel nostro Paese abbiamo numerosi esempi di buon giornalismo, che vedono la persona con disabilità come fine e non come mezzo di informazione, colgono la diversità di ogni persona, ascoltano e creano consapevolezza. Vi siete dati strumenti come la Carta dei doveri del giornalista che, come la Carta di Treviso per i minori, tutela i diritti e la dignità delle persone con disabilità, che devono essere non solo garantiti ma anche potenziati, aiutando ciascuno a superare tutto ciò che gli impedisce di esprimere la propria personalità. In altre parole, le barriere. Esse spesso non sono soltanto nell’ambiente architettonico e nella comunicazione, ma nella cultura. L’inclusione non è infatti parola retorica ma fatto concreto, un atto di libertà, che non ha bisogno di essere imposto, che nasce spontaneamente da azioni collettive.

Noi stiamo mettendo a disposizione i mezzi necessari a sostenere l’obiettivo del progetto di vita previsto dalla Convenzione. In Legge di Bilancio abbiamo incrementato il Fondo per le persone con disturbi dello spettro autistico di 27 milioni e rifinanziato per 100 milioni, per il biennio 2022/23, il Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, estendendolo a progetti dedicati a persone con disturbi dello spettro autistico. Nella nostra attività ministeriale stiamo tracciando una strada aperta a tutti e la stiamo percorrendo insieme alle altre Amministrazioni dello Stato, agli enti locali, alle associazioni, ai cittadini. Il percorso è ancora lungo e abbiamo bisogno di voi. Il vostro contributo sarà fondamentale per attuare un vero cambiamento, che vada nella direzione di mettere la persona al primo posto.

di Erika Stefani Ministra per le Disabilità

Grazie, gentile ministra Stefani. Le confermo che l’informazione di ‘Avvenire’ per una visione e un’azione inclusive e contro incomprensioni e barriere c’è stata, c’è e ci sarà. Ogni giorno. Auguri per un lavoro sempre più efficace. (mt)

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Pubblicato da MOVIMENTO Sacerdoti Sposati

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