In video don Barbero… I preti sposati hanno anche altri percorsi


Il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati pubblica la notizia su don Barbero (La Stampa). “I preti sposati non sono solo rappresentati dalle tesi di don Barbero. Da anni il Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati impegnato per la giusta causa della riammissione al mionistero dei preti sposati, per i diritti religiosi e civili. Lo incontrammo nel 2004. I nostri cammini diversi…” (ndr).

Di seguito il testo dell’articolo:

LA STORIA
Don Franco Barbero: il prete che sposa i gay, ha una moglie e fa celebrare le donne
DI DAVIDE CAVALLERI

“Ratzinger licenzia il prete che sposa i gay” titolavano così i giornali nel marzo 2003. Un provvedimento pontificio che non ha comunque impedito a Franco Barbero di continuare a celebrare nella sua comunità e di seguitare nel farsi chiamare “don”, titolo che a Pinerolo nessuno sembra mettere in discussione. “In quasi 60 anni di ministero ho sposato 690 coppie omosessuali” racconta con orgoglio don Franco nello studio della casa in cui vive con la moglie. A 83 anni suonati snocciola con grande precisione i ricordi della sua memoria: racconta di quando, giovane prete, pensava che la Chiesa avesse in mano la verità e dei successivi anni pieni di dubbi, incontri e pregiudizi infranti. “Nel ’63 un ragazzo omosessuale mi fece conoscere il suo compagno. Quell’incontro mi ha cambiato la vita. Nel ’71 fondai un gruppo di incontro per i gay e 7 anni più tardi cominciai a sposarli” ricorda don Franco. Una pratica da subito condannata dai suoi superiori ma che esplose definitivamente solo nel 2000 quando, in occasione del giubileo, il prete di Pinerolo si spinse a dire che l’omosessualità è un dono. “Non volli mai ritrattare quella frase, sarebbe stato scorretto nei confronti di quello che avevo fatto e nei confronti della mia comunità”. Nel 2003 viene dimesso dallo stato clericale, ma don Franco non ha mai rinunciato a portare avanti il suo ministero in disobbedienza ai diktat vaticani. Nelle sue comunità di Pinerolo, Torino e Piossasco continua a celebrare matrimoni tra gay, lesbiche e trans, ha una moglie e permette alle donne di amministrare l’eucarestia. “Con la sua chiusura, la Chiesa sta perdendo tantissime chiamate di Dio – racconta con le lacrime agli occhi -. Tante persone si stanno allontanando convinte che per far parte della Chiesa sia necessario avere un tesserino: o sei maschio eterosessuale o rimani fuori. Io dico che questo messaggio compromette il Vangelo”.

Pubblicato da MOVIMENTO Sacerdoti Sposati

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