Circa 3 mila migranti vagano all’aperto e esposti al freddo invernale nel nordovest della Bosnia-Erzegovina, dormendo nei boschi e in ricoveri di fortuna a temperature abbondantemente sotto lo zero. A denunciarlo, parlando del pericolo di una ‘catastrofe umanitaria’, è stato Peter van der Auverart, capo della missione nel Paese balcanico dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim).