«Vagliate ogni cosa e tenete ciò che è buono»

 Questa affermazione della prima Lettera di san Paolo ai Tessalonicesi (5,21) mi ha guidato in questa perlustrazione della narrativa contemporanea per trovarvi qualche traccia di una domanda religiosa, inespressa o esplicita, palese o dubbiosa. In questa maniera, ho cercato – con le mie competenze, necessariamente limitate da esperienza ed età – di dar conto di un dato che mi pare interessante: non è vero che chi scrive romanzi, contribuendo in buona misura a forgiare l’immaginario pubblico contemporaneo, stia lontano dalle grandi domande della vita. Non è vero che la questione di Dio sia considerata roba vecchia da quanti hanno il dono dell’immaginazione per costruire, grazie all’arte, mondi e personaggi che ci fanno sognare e nei quali riporre anche una nostra parte di vita. La domanda su Dio, e sulle grandi questioni che l’esistenza ci pone (l’amore, la morte, gli altri, il senso…), sono dei fili rossi che qui e là compaiono nei romanzi che anche oggi vengono scritti. Ho cercato di darne conto per quanto possibile. Spero che il cammino fatto insieme sia risultato foriero di bene e di pensiero.

Ringrazio chi mi ha permesso questo spazio, ovvero il direttore di questo quotidiano, e ringrazio ogni lettore per la sua attenta pazienza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Pubblicato da MOVIMENTO Sacerdoti Sposati

Il blog dei sacerdoti sposati è stato fondato nel 2003. L’accesso ai servizi è riservato agli utenti che sostengono il sito con un libero contributo per le finalità del movimento legato all’associazione di volontariato “Chif – Liberi e solidali” (registrata civilmente). Per informazioni sacerdotisposati@gmail.com