Con la Lettera apostolica in forma di Motu proprio Ab initio, il Papa ha deciso di avocare alla Sede Apostolica ogni decisione sul riconoscimento ufficiale delle comunità di vita consacrata di nuova creazione. Il documento è analogo nella forma e nella sostanza a quello reso noto lo scorso 4 novembre, Authenticum charismatis, col quale Francesco aveva disciplinato la stessa materia per ciò che riguarda il Codice di Diritto canonico della Chiesa latina.
Nel citare il decreto Perfectae caritatis, in base al quale nell’accogliere le diverse forme di vita consacrata sono “specialmente i Pastori delle Chiese particolari” a regolarne la pratica e a costituirle in “forme stabili di vita”, evitando tuttavia che “sorgano imprudentemente istituti inutili o sprovvisti di sufficiente vigore”, il Motu proprio afferma che “alla Sede Apostolica compete sia di accompagnare i Pastori nel processo di discernimento che conduce al riconoscimento ecclesiale di un nuovo Istituto o di una nuova Società di diritto eparchiale, sia l’ultimo giudizio per saggiare l’autenticità della finalità ispiratrice”.
vaticannews