Papa Francesco: “i peccati della carne non sono i più gravi”. Cosa dire della pedofilia o dello stupro? E’ importante un chiarimento

(a cura Redazione “Il sismografo”) La problematica risposta, nonché ambigua e criptica, di Papa Francesco alla domanda di “Le Monde” (della giornalista Cécile Chambraud) sul caso del ‘dimissionato’ arcivescovo di Parigi, mons. Michel Aupetit, contiene un passaggio molto delicato e che continua a porre interrogativi, risvegliando sofferenze e dubbi. Forse si dovrebbe trovare un modo di fare le necessarie precisazioni e chiarimenti sulle parole recenti del Santo Padre.
Papa Francesco, affrontando le colpe dell’ex arcivescovo di Parigi che il Pontefice stesso ha dimesso, ha detto testualmente durante l’incontro con la stampa sull’aereo al rientro da Atene: “E’ stata una mancanza di lui, una mancanza contro il sesto comandamento, ma non totale ma di piccole carezze e massaggi che lui faceva [alla sua segretaria] [1]: così sta l’accusa. Questo è peccato, ma non è dei peccati più gravi, perché i peccati della carne non sono i più gravi. I peccati più gravi sono quelli che hanno più “angelicità” [2]: la superbia, l’odio… questi sono più gravi”.Leggere che Papa Francesco ha detto “i peccati della carne non sono i più gravi”, in non poche persone ha provocato e provoca ancora sgomento, in particolare tra coloro – e si tratta di migliaia e migliaia di persone – che sono state vittime di crimini e peccati della carne come la pedofilia, lo stupro o le aggressioni e omicidi a sfondo sessuale che sono in maggioranza femminicidi.
Al riguardo vengono fuori alcune questioni importanti e noi abbiamo ricevuto moltissimi mail di lettori e utenti che chiedono luce.
– Papa Francesco in questi anni ha parlato diverse volte sui peccati e in ogni occasione ha individuato un peccato più grave diverso (clericalismo, adulterio, rigidità. odio, chiacchiericcio, lussuria, gola … ora, lunedì scorso, il Pontefice elencò l’orgoglio e l’arroganza).
– Non si è mai capito bene su quale base Papa Francesco stabilisce periodicamente questa sorta di gerarchia della gravità dei peccati.
– Sarebbe utile a questo punto sapere con precisione, nel caso della pedofilia, dramma di tante vittime, quale è la gravità di questo che la stessa Chiesa ha definito “crimine”. E’ o non è grave in assoluto? O può essere relativizzato o declassato e perché?
– Va sottolineato che in questa materia la chiarezza, per quanto riguarda le fedi religiose, è assolutamente obbligatoria. Le questioni in gioco non sono banali e ancor meno manipolabili.
– Vale la pena fare uno sforzo, necessario, nobile e dirimente, per chiarire questo passaggio sui gradi dei peccati della carne. Non va mai dimenticato questo pensiero di Nicolas Boileau (1636-1711), che è un consiglio molto saggio: “Ciò che si capisce bene s’esprime chiaramente e le parole per dirlo vengono facilmente” («Ce qui se conçoit bien s’énonce clairement et les mots pour le dire arrivent aisément»)
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[1] In alcune trascrizioni ufficiali come quella di “vatican.va” la parola “segretaria” è stata tolta.
[2] Sembrerebbe secondo alcuni esperti che la parola “angelicità” sia stata usata dal Papa con riferimento alla ribellione di alcuni angeli contro Dio, e cioè, gli angeli caduti allontanati dal Paradiso per punizione.

Pubblicato da MOVIMENTO Sacerdoti Sposati

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